domenica 30 gennaio 2011

Oggi parliamo di .... San Leo (RN)

Oggi 

Città d'arte, da sempre capitale storica del Montefeltro (antico nome di San Leo fino al XII secolo), luogo di passaggio di San Francesco e Dante, prigione di Felice Orsini e di Cagliostro, San Leo ha avuto anche l'onore di essere capitale d'Italia o, meglio, del Regno Italico di Berengario II, il quale fu sconfitto a Pavia nel 961 d.C. da Ottone I di Sassonia e che poi si rifugiò a San Leo, dove resse l'assedio per due anni prima di cedere all'avversario.
IL FORTE DI SAN LEO
Una prima fortificazione sulla cima del monte fu costruita dai Romani. Nel Medioevo fu aspramente contesa da Bizantini,GotiFranchi e Longobardi. Tra il 961 e il 963 vi fu stretto in assedio Berengario II, ultimo re del regno Longobardo d'Italia da Ottone I di Sassonia. Intorno alla metà del XI secolo i conti diMontecopiolo giunsero a Montefeltro, antico nome di San Leo, da cui trassero il nome e il titolo di conti. Nella seconda metà del Trecento i Malatesti riuscirono ad espugnare la rocca, alternandosi nel dominio ai Montefeltro sino alla metà del Quattrocento. Nel 1441 il giovanissimo Federico da Montefeltro fu autore di un'intraprendente scalata del forte. Per tenere testa alle nuove tecniche militari egli fece riedificare la rocca affidando il compito all'ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini


visitata nel 2004

Monteriggioni(Si)


Il nucleo di Monteriggioni è un piccolo borgo fortificato.
Il diametro del castello è di 172 metri, circondato da una massiccia cinta muraria di forma ellittica dello spessore di ben 2 metri, intervallata da 15 torri e due porte, che cinge un colle chiamato monte Ala. Le torri, oggi, si elevano al di sopra delle mura per 6,5 metri, con uno spessore di 4x6 metri, e ne sono visibili soltanto 11: le altre tre sono state ridotte al livello delle mura (sono state "cimate") le 11 rialzate sono state, per così dire, restaurate negli anni venti, in occasione del centenario dantesco del 1921, perché visibili dall'allora via di transito principale, la Cassia. Sopra la cinta muraria correva un camminamento che percorreva l'intero perimetro. Nel 2005 sono state ricostruite alcune parti del camminamento, da cui è possibile godere di una vista unica e suggestiva.
La Porta Franca o Romea (orientata verso Siena) sorge alla base di un torrione mentre quella verso Firenze, porta di sotto, si apre nelle mura ed è a fianco da una delle torri del perimetro fortificato.
Entrando dalla Porta Franca o Romea, che in origine era dotata di una pesante cancellata che veniva abbassata in caso di pericolo, si accede a Piazza Roma, il cuore del borgo. La piazza in origine era "a sterro", ovvero senza pavimentazione, ma fu lastricata negli anni settanta con pietra proveniente dalle cave di Rosia (detta Pietra da Torre). A tutt'oggi la piazza è circondata da giardini e orti, molto importanti in passato per permettere la sopravvivenza della popolazione anche in caso di assedio.Sulla piazza si affaccia la Chiesa di Santa Maria Assunta.

visitato nel 2008
  abbiamo pernottato presso il B&B il Ceppo http://www.bedandbreakfastilceppo.it


L' eremo di Calomini

L'eremo di Calomini si trova lungo la strada che porta al paese di Vergemoli, sopra Gallicano. Il suggestivo complesso architettonico è situato alla base di una grande parete a strapiombo e secondo una tradizione fu edificato proprio nel luogo dove scaturì dalle rocce uno zampillo d'acqua purissima e l'immagine della madonna si rivelò ad una pastorella di Calomini.

La parte più antica è la sacrestia  scavata nella roccia a colpi di scalpello presumibilmente prima dell'anno 1000 che fu probabilmente il nucleo originario del luogo di culto. Nel Seicento la chiesa fu arredata con splendidi mobili riccamente scolpiti in noce e castagno. È possibile visitare anche la vecchia cucina e le celle dei frati, anch'esse scavate come la sacrestia.

Per chi volesse trascorrere un po’ di tempo in questo luogo di pace e di preghiera può pernottare nella foresteria, composta da otto camere in parte scavate anch’esse nella roccia.

Il santuario è custodito dal 1941 dai Padri cappuccini di Lucca i quali, nella persona di un confratello, provvedono da oltre cinquanta anni a conservare questo luogo di devozione alla Madonna.


visitato nel 2004
Luogo di devozione per la gente della Garfagnana, il secolare eremo di Calomini appare in uno scenavirio suggestivo incassato fra roccie altissime e strapiombanti. Scavato quasi interamente nella roccia, ma aggraziato all’interno da stucchi artistici e all’esterno dal portico ad archi e colonne, è un gioiello da segnalar

ancora neve

Buona domenica a tutti dalla Fraz. Sasso inferiore ricoperta di neve ...Si pensava che la neve fosse ormai un lontano ricordo , ma eccola di nuovo in tutto il suo splendore e con tutti i disagi per chi si deve spostare .

sabato 29 gennaio 2011

Oggi parliamo delle Grotte del vento

È una tra le più importanti grotte turistiche d'Europa. Ha tre percorsi turistici per la durata di 1, 2, o 3 ore e due itinerari avventura. L'itinerario di un'ora percorre gallerie caratterizzate dalla grande abbondanza di concrezioni tutte "vive" e di diversi colori. L' itinerario da due ore comprende il precedente percorso e prosegue scendendo di 75 metri fino a raggiungere la parte più profonda della grotta che è percorsa da un piccolo torrente sotterraneo. L'itinerario da tre ore comprende i primi due percorsi prevede la risalita di un pozzo perfettamente verticale alto circa 80 metri. I tre percorsi turistici sono attrezzati con sentieri in cemento, corrimano e impianto elettrico. I due percorsi avventura, molto entusiasmanti ma adatti solo a chi non soffre di vertigini, percorrono un grande pozzo attrezzato solo con scale a pioli e corde per la sicura, il ritorno avviene tramite un'avvincente calata nel vuoto. La Grotta ha un dislivello complessivo è di circa 120 metri ed è lunga circa 4500. L'unico ingresso conosciuto è a 640 m sul livello del mare, ma sicuramente ne esistono altri attorno ai 1400 m altrimenti non esisterebbe il forte vento che la caratterizza. Il vento è dovuto alla differenza di temperatura tra interno ed esterno. La temperatura interna è costante tutto l'anno ed è di 10,7 °C. In estate la temperatura interna risulta essere più bassa di quella esterna, di conseguenza l'aria interna essendo più densa quindi più pesante di quella esterna tende a scendere e ad uscire dall'ingresso inferiore. In inverno succede esattamente il contrario. All'ingresso turistico è stata registrata una velocità del vento superiore ai 40 km/h.
A causa del forte vento freddo l'ubicazione dell'ingresso era nota agli abitanti di Fornovolasco fin dal 1800. In quel periodo venne costruita una piccola capanna proprio sul piccolo "foro soffiante" per sfruttare il vento come come frigorifero naturale. Dalle informazioni che si hanno pare che la prima persona ad entrare all'interno della Grotta, agli inizi del 1900, sia stata una bambina di quattro anni conosciuta con il nomignolo di Betta che, per gioco s'insinuò in questo piccolo "foro soffiante". Il passaggio era troppo piccolo per un adulto e la bambina percorse solo 10 metri e tornata all'esterno raccontò ai giovani che la convinsero ad entrare che la galleria continuava. La curiosità spinse questi giovani ad allargare l'ingresso e ad esplorare i primi 30 metri. In quel punto dove finalmente il soffitto si alzava e la progressione diventava più semplice fu la paura per l'ignoto che li spinse a tornare all'esterno. Le prime spedizioni scientifiche, condotte da speleologi, iniziarono nel 1929 con un'esplorazione del Gruppo Speleologico Fiorentino. Scoprirono i primi 60 metri di galleria, si arrestarono davanti ad un sifone, una galleria a forma di U riempita d'acqua. Loro pensarono di aver raggiunto il fondo della grotta e che terminasse con un lago. Solo nel 1961 gli speleologi del Gruppo Speleologico Bolognese arrivando in un periodo di forte siccità riuscirono superare il sifone e a esplorare i primi 600 metri di gallerie. Da allora si sono susseguite varie esplorazioni che hanno portato lo sviluppo complessivo a circa 4500 metri.

Varigotti



Distrutta dal longobardo Rotari nel 643Varicottis era allora sede di una fortificazione bizantina. Varigotti subì a lungo la minaccia saracena, per esser poi contesa tra Noli i e la Finale dei marchesi Del Carretto nel XII secolo. Interrato il porto ad opera dei Genovesi  nel 1341 , la frazione venne costituita libero comune autonomo con la Rivoluzione Francese
È nel 1869, mentre fervevano i lavori di costruzione della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia  che Varigotti venne aggregata (non senza resistenze) al borgo di Final Pia. Nel 1927 infine diventò parte integrante del comune di Finale Ligure
Curiosità:
Un albo a fumetti della Disney-Mondadori, "Paperino e la notte del Saraceno", è in gran parte ambientato a Varigotti, in particolar modo sulla torre d'avvistamento della collina

domenica 23 gennaio 2011

Orecchio di Dionisio

L'Orecchio di Dionisio (ma anche Orecchio di Dionigi) è una grotta artificiale che si trova nell'antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, poco lontano dal Teatro greco di Siracusa
Scavata nel calcare la grotta è alta circa 23 m e larga dai 5 agli 11 m, e si sviluppa in profondità per 65 m , con un andamento ad S. Secondo la leggenda, la sua particolare forma ad orecchio d'asino fece coniare al pittore Caravaggio, recatosi nella città aretusea nel 1608  in compagnia dello storico siracusano Vincenzo Mirabella, l'espressione Orecchio di Dionisio. Secondo la tradizione infatti il tiranno Dionigi fece costruire la grotta dove rinchiudeva i prigionieri, e appostandosi all'interno di una cavità superiore ascoltava i loro discorsi. Grazie alla sua forma, l'Orecchio di Dionisio possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a 16 volte. Secondo alcuni la presenza della cavità posta sotto la Cavea del Teatro Greco, favorisce l'acustica del teatro.

lunedì 17 gennaio 2011


 Urbino  è un piccolo centro marchigiano, situato sul colle del Poggio a circa 485 metri dal livello del mare, circondato dalla Valle del Metauro e dalla Valle del Foglia. La città ha origini antichissime. Siamo arrivati ad Urbino nel tardo pomeriggio e per prima cosa ci siamo messi alla ricerca di una sistemazione per la notte , tutti gli alberghi del centro città o erano al completo o per una tripla ( io ,Tania e mia figlia ) senza colazione chiedevano per una notte 150,00 €. Dopo vario girovagare abbiamo trovato l'insegna di una pensione 
" Pensione Fosca " ..... terribile!!!! l'atrio e le scale erano poco rassicuranti , la camera che ci hanno messo a disposizione era..... senza parole
 ( armadio senza maniglie , piastrelle in pessime condizioni e lenzuola dell' ASL ) ma era l'unica in tutta Urbino costo totale per una notte 45,00 € .Il mattino dopo ci siamo messi a visitare la città : la casa natale di Raffaello e il relativo monumento posto sul panoramico piazzale Roma , palazzo ducale ( nella foto ) il Duomo la chiesa di S.Francesco e tanto altro.

domenica 16 gennaio 2011

indovinate la Città


Già definita da Cicerone "la più grande e bella di tutte le città greche", dal 2005, insieme con la necropoli rupestre di Pantalica, è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Il nome da Syraka(abbondanza d'acqua) per la presenza di molti corsi d'acqua e di una zona paludosa. Sia in greco che in latino è al plurale, perché la città fondata da Archia, un nobile diCorinto nel 734 a.C., divenne in pochi anni laPentàpoli 
La città si sviluppa in parte sul promontorio-isola di Ortigia e in parte sulla terraferma. La conformazione della costa determina l'ampia insenatura del Porto Grande, cinta a nord dall'Isola e a sud dal promontorio del Plemmirio. Il territorio del comune è attraversato dai fiumi CianeAnapo e dai canali artificiali MammaiàbicaPismotta eRegina che sfociano all'interno del Porto Grande favorendo la formazione di zoneacquitrinose, storicamente chiamate Pantanelli.


sabato 15 gennaio 2011

Sono tornato a scrivere

Ciao amici e amiche rieccomi qui a scrivere sul blog.Ho ripreso il solito tran tran dopo le vacanze natalizie che come sapete e grazie ai vostri consigli ho trascorso in Sicilia.
Quando il tempo e ( la voglia) me lo permetterà vi farò un resoconto molto dettagliato delle mie vacanze , ma adesso accontentatevi del resoconto in pillole...
Io e Tania il 1° gennaio alle ore 07.20 siamo decollati dall'aeroporto di Milano Malpensa  - compagnia aerea  Easyjet   http://www.easyjet.com e alle 09.10 eravamo a Catania .
Ritirata la macchina presso l'autonoleggio europcar http://www.europcar.it/ ci dirigiamo alla volta di Siracusa dove abbiamo prenotato un appartamento Casa Dodò http://www.casavacanzedodo.it/ .Arrivati a Siracusa non abbiamo trovato ad attenderci i padroni di casa , ma due amici si ragazzi fin da subito Fausta ed Elio si sono presentati come due amici che ci sono stati di grande aiuto in questa nostra vacanza siciliana.Casa Dodò è molto carina e se avete intenzione di trascorrere delle vacanze a Siracusa e dintorni non esitate a contattare Casa Dodò      ( si trova a ca 100 mt dal Duomo di Siracusa, nella favolosa isola di Ortigia ). Alla mattina a farci da sveglia c'era la pasticceria  Artale sotto casa con il profumo delle brioche calde ( al cioccolato , alla marmellata , con ricotta , alle mele , con gocce di cioccolato etc.) Durante la nostra permanenza siciliana abbiamo visitato oltre a Siracusa anche :  Noto , Ragusa , Modica , Acireale , Palazzolo Acreide , Taormina , l ' Etna e Portopalo di Capo Passero.
la camera da letto di casa Dodò
Piazza Duomo a Siracusa
La cattedrale di Noto
A breve inserirò altre foto, ah dimenticavo l'ottima accoglienza ricevuta anche da Saby titolare dell'osteria da Saby a Siracusa http://www.losteriadaseby.it che ha deliziato  il nostro palato con dei piatti tipici siciliani